Immersa nei dubbi e nelle paure, tra la fine di un periodo importante, e l'alba di tutto un altro modo di vivere. E meno risate, e un pò di preoccupazioni, e tanta voglia di vivere perchè a me i momenti critici il domani mi piacciono sempre, ma ora li sto odiando e soprattutto non mi sento di condividerli, e mi chiudo a riccio, e mi fa male, pensare anche solo pensare, di poter fallire. Non è l'esame, è più quello che viene poi, e anche quello che viene prima, è quest'ansia verso gli altri. Ora sarei ipocrita a dire che non è dure pensarci, perchè una cosa e dire e l'altra è fare. Così posso ire che tutto cambierà perchè ho la determinazione affinchè ciò accada, ma dall'altro lato, sono non spaventata, ma terrorizzata, dall'idea di stravolegere le mie abitudini. Lo so che è così per tutti quelli che si apprestano a fare una scelta, a prendere una decisione, ma ecco, io ci penso sempre troppo. Una cervellotica schizzata che si fa la lista dei pro e dei contro ma non si risolve a decidere se il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto. Lo vedo sempre o stracolmo, o vuoto, perchè tutto o è bianco o è nero, o è bello o è brutto. Il grigio non fa per me, è mediocre come mi ha detto una persona. E tutto voglio tranne la banalità, la mediocrità dell'abitudine, e quindi si torna da capo: deve cambiare il corso questo periodo, il grigio mi sbatte, mi sta proprio male, costringe i conoscenti a chiedermi se ho la febbre e gli amici a chiedermi cosa cavolo mi stia prendendo. Quando ero bambina sorridevo sempre, ero una cretina, forse anche un pò soggetta, ma vedevo tutto decisamente luminoso, non grigio nebbia.La nebbia...come farebbe una metereopatica come me?! Devo prima riportare un pò di sole dentro di me, a costo di perdere di carattere, di forza, insomma basta tenersi alla larga dai pericoli e posso anche toglierla una volta questa stramaledetta armatura. Magari rimango vestita di stoffa e nient'altro, magari svuoto la mente e sorrido di più. Ho un rifiuto per i problemi degli altri, per le paranoie degli altri ultimamente, ma mi sono resa conto che sono l'unica cosa che mi impedisce di pensare ai miei. Se ignori qualcosa, ti illudi che smetta di esistere, ma lo sai in profondo, che è sempre là, e che prima o poi dovrai tornare indietro ad affrontare dubbi, paure, questioni. Funziona così anche con le persone per quanto mi riguarda. Però ora togliendo lo scafandro protettivo e isolante per prendere un pò di sole, farò ancora finta che non esistano, una cosa alla volta, vorrei dire di essere Wonder Woman e un giorno lo farò. Per ora vivo, ti allontano, aspetto, ascolto una canzone, prendo tempo, ne perdo altrettanto, sorrido e poi ti affronto. Perchè col sorriso sulle labbra in fondo non sono disarmata, non mi butta giù nessuno, e niente, e forse la forza più grande è rimanere ,con l'orgoglio di una donna, priva di difese.E vorrei che si capisse, che tra le righe c'è di più, ma ho fatto il callo a badare a me, e l'ennesimo inappagamento, non mi ucciderà.