意大利托斯坎拿十四行诗选
luyued 发布于 2011-03-12 23:16 浏览 N 次
Rossetti Archive Textual Transcription
Document Title: Raccolta di Rime Antiche Toscane
Editor: Pietro Notarbartolo, duca di Villarosa
Date of publication: 1817
Printer: Giuseppe Assenzio
page: [i]
Raccolta Di Rime Antiche Toscane.
Volume Primo .
Palermo .
Dalla Tipografia Di Giuseppe Assenzio .
1817
Transcription Gap: pages [ii]-108 (not translated by DGR)
Note: Author: Pietro Notarbartolo, duca di Villarosa
Editorial Note (page ornament): The paragraph begins with a cock-up initial.
Fra Guittone fu Aretino , e fu figliuolo di Viva di Michele , il quale ne' suoi tempi fu Camarlingo del Comune d' Arezzo ; e particolarmente in quel tempo , nel quale Messer Marzucco Iscornigiano da Pisa , fu Assessore della Città d' Arezzo . Non si sa poi nulla di certo del suo cognome , perciocchè alla sua epoca , e più di cento anni da poi, non costumavasi in quella aggiungere i casati , bencheè nobili , al proprio nome , contentandosi del solo cognome dell' illustre lor Patria . E forse al tempo di Guittone comunemente non erano ancora nati i cognomi delle famiglie , e certamente non erano fissati , e stabiliti . Fu egli Religioso di quell' Ordine , che dicevasi de' Cavalieri , o Frati di S. Maria , ovvero di Nostra Donna , ed anche di Madonna : i quali per la loro splendida , e copiosa vita eran chiamati dal volgo Frati Godenti, e principalmente perchè erano immuni da ogni pubblico tributo , e gravezza . Ma il nostro Fra Guittone fu lontano da somigliante vivere licenzioso , anzi nelle sue lettere vivamente riprende i suoi compagni , e da per tutto sparge precetti di ottima morale cristiana . Era amante di solitudine , e di ritiro , e fondò in Firenze nel 1293. il Monistero degli Angioli dell' Ordine de' Camaldolesi . Nell' anno seguente si dovea dar cominciamento al Monistero , ma non potè Fra Guittone veder compiti i suoi desiderj , perciocchè morì nell' istesso anno , come si ricava dagli Annali Camaldolesi . Compose varj Sonetti , e Canzoni , e diverse altre Poesie , di cui
page: 110
parte si presentano ora , e parte sono inedite nella Vaticana al Cod. 3793. , ed in altre insigni Biblioteche : scrisse ancora molte Lettere Italiane , che sono state pubblicate in Roma nel 1745. dal dottissimo Monsignor Giovanni Bottari con molte erudite note , ed illustrazioni . Queste sono il più antico esempio di Lettere scritte nel nostro volgare linguaggio .
page: 111
I.
Note: Author: Fra Guittone D'Arezzo
Editorial Note (page ornament): Sonnet begins with a cock-up initial.
Donna del Cielo , glor"iosa Madre
Del buon Giesù , la cui sagrata morte ,
Per liberarci da le infernal porte ,
Tolse l' error del primo nostro padre ;
Risguarda Amor con saette aspre , e quadre
A che strazio n' adduce , ed a qual sorte :
Madre pietosa , a noi cara consorte ,
Ritra'ne dal seguir sue turbe , e squadre :
Infondi in me di quel divino Amore ,
10Che tira l' alma nostra al primo luoco ,
Sì , ch' io disciolga l' amoroso nodo :
Cotal rimedio ha questo aspro furore ;
Tale acqua suole spegner questo fuoco ;
Come d' asse si trae chiodo con chiodo.
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 112-233 (not translated by DGR)
page: 234
VII.
Viso mirabil , gola morganata ,
Non ho trovata tua par di bellezze ;
Al mondo non ne fu nessuna nata ,
Che somigliata fosse a tue fattezze .
Savere , e cortesia ti fu donata ;
Che n'ha furata , puoi dir l' hai tu avvezze ;
Dio oltre piacere t' ha formata ,
Ed innalzata , ed io n' aggio baldezze ,
Che son del tuo giardino pasturale ;
10E quanto vale a mia guisa si porta ,
E si disporta a tutto mio piacere .
In te , mia Donna , posa piacer tale ,
Che , quale uomo ad esso si apporta ,
Giammai non porta noja , nè spiacere .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 235-245 (not translated by DGR)
page: 246
XXXI.
Sì m' abbellío la vostra gran piacenza ,
Gentil mia Donna , al prim' ch' io l' avvisai ,
Ch' ogn' altra gioja adesso n' obbliai ,
E diemmi tutto in vostra canoscenza :
Poi vi fui dato , in cui tuttora agenza ,
Pregio , e valore , più che 'n Donna mai ,
Nè 'l mio coraggio non considerai
Mai , che gradir la vostra benvoglienza ;
Onde umil prego voi , viso giojoso ,
10Che non vi grevi , e non vi sia pesanza ,
S' io son di voi fedele , e amoroso .
Di più cherer son forte timoroso :
Ma doppio dono è , Donna , per usanza
Chi dà senza cherere al bisognoso .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 247-249 (not translated by DGR)
page: 250
Transcription Gap: top of page (not translated by DGR)
XL.
A Dante Alighieri.
Di ciò , che stato sei dimandatore
Guardando , ti rispondo brevemente ,
Amico mio , di poco canoscente
Mostrandoti del ver lo suo sentore .
Al tuo mistier così son parlatore ;
Se san ti truovi , e fermo della mente ,
Che lavi la tua collia largamente ,
Acciocchè stringa , e passi lo vapore ,
Lo qual ti fa favolegiar loquendo :
10E se gravato sei d' infertà rea ,
Sol ch' hai farneticato , sappie , intendo .
Così riscritto il mio parer ti rendo ;
Nè cangio mai d' esta sentenza mea ,
Finchè tua acqua al medico no' stendo .
Transcription Gap: pages 251-253 (not translated by DGR)
page: 254
XLVII.
A Diversi Compositori.
Provvedi , saggio , ad esta visione ;
E per mercè ne trai vera sentenza .
Dico : una Donna di bella fazzone ,
Di cui 'l mio cor gradir molto s' agenza ,
Mi fe d' una ghirlanda donagione ,
Verde , fronzuta , con bella accoglienza ;
Appresso mi trovai per vestigione
Camiscia di suo dosso a mia parvenza ;
Allor di tanto , amico , mi francai ,
10Che dolcemente presila abbracciare :
Non si contese , ma ridea la bella :
Così ridendo molto la basciai .
Del più non dico , che mi fe giurare :
E morta che mia madre era con ella .
Transcription Gap: pages 255-294 (not translated by DGR)
page: 295
Notizie Istoriche Di Alcuni Poeti ,
Che Fiorirono Verso Il MCCL
Note: Author: Pietro Notarbartolo, duca di Villarosa
Editorial Note (page ornament): Each paragraph of this section begins with a cock-up initial.
Amorozzo da Fiorenza fiorì nei primi tempi della Toscana Poesia , e dall' Editore Fiorentino è collocato nel 1250. Di lui favella il Redi nelle Annotazioni al sno Ditirambo, il quale conservava nelli suoi Mss. di Rime Antiche le Poesie di questo Rimatore , che credonsi oggidì smarriti . Nella Biblioteca Guadagni in un codice di Antichi Rimatori , che fu quello di Pier del Nero , ve ne sono dell' altre ; e quelle della presente Raccolta si trovano nelli Poeti del primo secolo della lingua Italiana . Fir. v. 2.
Arrigo Baldonasco è parimenti nella edizione Fiorentina testè rammentata , posto tra li Poeti , che fiorirono nel 1250. e dalla stessa sono tratte le Rime, che di lui si riproducono . Il Redi anche fa menzione di questo Rimatore .
Bacciarone di M. Bacone da Pisa viene allogato nell' anno 1250 dall' Editore Fiorentino , da cui sono cavate le presenti Rime , ed è rammentato parimenti dal Redi .
Mro. Bandino d' Arezzo è annoverato tra li Poeti Antichi e dal Redi nelle Annotazioni al Ditirambo è reputato del tempo di Fra Guittone d' Arezzo . Li sonetti, che vi sono di questo Rimatore , trovansi nella soprallegata Edizione Fiorentina.
page: 296
Betto Mettefuoco da Pisa , fiorì nel 1250. secondo l' Edizione Fiorentina , dalla quale sono cavate le poesie riprodotte in questa Raccolta .
Bonagiunta Urbicianni nacque in Lucca , ed esercito l' uffizio di notajo . Dante annoveralo fra li primi , che ben maneggiassero la rima volgare innanzi a lui. Visse al tempo di Ser Brunetto Latini , e fu grande amico dell' Alighieri . Crescimbeni giudica , che fiorisse circa il 1250. perciocchè scrisse un sonetto a Guido Guinizelli , il quale non passò certamente i sudetti anni . Nella Vaticana conservansi le sue rime al cod. 3213. Le Rime che si pubblicano sono state tolte dall' Edizione Fiorentina.
Dello Bianco da Bucarello è dall' Editore Fiorentino messo nel 1250. e dal medesimo si è cavato il sonetto di questo Antico Rimatore.
Dotto Reali da Lucca visse a' tempi di Fra Guittone , ed al tempo di Meo Abbracciavacca , a cui scrisse un sonetto in risposta . Dall' Edizione Fiorentina si sono tolte le poesie , che si danno a luce.
Dozzo ossia Deozzo , o Andreozzo Nori fiorì nel 1250. secondo l' Editore Fiorentino , e trovansi nelli suoi Poeti del primo secolo della lingua Italiana un sonetto di questo Rimatore .
page: 297
Sig. P p
Note: In the source text, “ Corbinelli” is hyphenated at the end of the page and continued on page 298.
Gallo , o sia Galleto da Pisa , che il Crescimbeni opina essere la stessa persona , e che fiorisse verso il 1250 , è da Dante annoverato fra li famosi Rimatori del primo secolo della Poesia . Le sue rime si trovano sparse nelle Biblioteche di Roma , e nella Strozziana di Firenze . Dall' Edizione Fiorentina si sono cavate le canzoni, che si danno di questo Rimatore .
Giacomo Pugliesi , Cavaliere e poeta antico , fu Pratese , e fiorì a' tempi di Fra Guittone cioè verso il 1250 , e dall' Edizione Fiorentina si sono tolte le sue rime .
Girolamo Terramagnino Pisano poetò volgarmente a' tempi di Fra Guittone , e perciò ponelo il Crescimbeni presso al 1250. Nelli Commentarj della Volgar Poesia del medesimo trovasi il sonetto doppio , che di questo Poeta si pubblica .
Guido Guinizelli uomo savio, eloquente , e buon rimatore nacque in Bologna , ed il Tiraboschi inclina a credere con il Quadrio , ch' egli fiorisse circa l' anno 1250. Fu il primo , che trattasse cose sottili , e filosofiche in versi : e talmente furono care a Dante le sue dolci , e leggiadre rime , che nominollo Padre suo , e di tutti gli altri suoi migliori . Nella Vaticana al cod. 3213. e 3214. si trovano Rime di questo Autore ; e quell , che ora si pubblicano , sono state tolte dalle Raccolte del Giunti, del Corbinelli ,
page: 298
dell' Allacci, e delli Poeti del primo secolo .
Il Conte di Santafiora crede il Crescimbeni , che fosse della nobilissima Casa Sforza , la quale anticamente possedea tale Contea, e che anche oggi giorno la possiede . L' Editore Fiorentino lo pone all' anno 1250. e dal medesimo si è tolto il sonetto , che si dà alla luce .
Lapo Gianni , ossia Giovanni Lapo fu notajo Fiorentino , fiorì circa il 1250. secondo il Bembo , Crescimbeni , ed altri fu reputato buon poeta , e annoverato tra li più culti di que' tempi ; fu anche de' primi , che aggiugnessero versi al giusto numero di quelli del sonetto , sì tra mezzo , che nel fine . Nella Strozziana di Firenze e nella Vaticana trovansi sue rime manuscritte . Quelle , che si pubblicano, sono tratte dalli Poeti del primo secolo .
Lotto di Ser Dato Pisano fu poeta antico , e collocato nel 1250. dall' Editore Fiorentino .
Masarello da Todi fu poeta antico , ed il Redi , che possedea sue rime , ne fa menzione nelle Annotazioni al Bacco in Toscana , annoverandolo con altri Rimatori del primo secolo . `E assegnato verso l' anno 1250. nell' Edizione Fiorentina .
page: 299
Sig. P p 2
Meo Abbracciavacca , o Braccio Vacca da Pistoja fu anch' esso uno di quelli , che fiorirono al tempo di Fra Guittone , cioè verso il 1250. Le sue rime non possono in alcun conto paragonarsi a quelle del Frate , ma nondimeno sono pregievoli per li sentimenti , e la facilità di spiegarli . Le poesie che si stampano di questo Poeta trovansi nell' Edizione Fiorentina , e nelle Lettere di Fra Guittone d' Arezzo pubblicate in Roma per opera di Monsignor Bottari .
Monte Andrea da Firenze fiorì secondo l' Editore Fiorentino nel 1250.
Natuccio Anquino fu Pisano , ed il Redi, appresso il quale si trovavano sue rime , ne fa menzione nelle Annotazioni al Ditirambo. L' Editore Fiorentino lo colloca nel 1250.
Nocco dei Cenni di Frediano da Pisa fu poeta antico ne' tempi di Dante , di lui favella il Redi, appresso il quale erano sue rime Mss. e particolarmente sonetti rinterzati : è posto nell' Edizione Fiorentina all'anno 1250.
Pannuccio del Bagno Pisano fiorì , secondo il Crescimbeni , ne' tempi di Fra Guittone , e fu non volgare poeta . Redi nelle Annotazioni al suo Ditirambo ne fa onorevole menzione , e dall' Edizione Fiorentina
page: 300
sono state tolte le poesie di questo Rimatore .
Pucciandone Martelli fiorì insieme con Fra Guittone d' Arezzo , il quale si trova , che gli scrisse una lettera ; perciò giudica il Crescimbeni , che fiorisse nel 1250. Il Trissino nella sua Poetica , ed il Redi nel suo Ditirambo parlano di lui , e dall' Edizione Fiorentina sono state prese le poesie , che di lui si pubblicano .
Rinaldo d' Aquino , luogo del Regno di Napoli , è messo dal Bembo tra li primi padri della Poesia Italiana , che vissero innanzi a Dante : il suo stile ha qualche cosa di più culto , e delicato , che non è tra li suoi coetanei , ma involto nella rozzezza de' suoi tempi . L' Editore Fiorentino , del quale sono tratte le poesie di questo poeta , crede , che fiorisse nel 1250.
Ruggieri d' Amici fiorì secondo l' Editore Fiorentino nel 1250.
Simbuono Giudice fiorì secondo l' Editore Fiorentino nel 1250. Il Redi possedeva sue rime , e ne parla nell' Annotazioni al Bacco in Toscana .
Saladino è posto dal Crescimbeni circa l' anno 1250. per la sua rozza , e poco graziosa maniera di poetare , quale allora professavano anco i più rino-
page: 301
mati . L' Editore Fiorentino delli Poeti del primo secolo della lingua Italiana , vi aggiunge la patria , chiamandolo Saladino da Pavia : dalla soprallegata opera sono state tratte le rime di questo Autore .
Ubaldo di Marco poeta antico fu amico di Fra Guittone , a cui scrisse un sonetto , e nell' Edizione Fiorentina è allocato all' anno 1250.
Ubertino fu d' Arezzo , ed ebbe il titolo di Giudice , perchè era Dottore . Costui fra li poeti del tempo di Fra Guittone non ebbe l' ultimo luogo , anzi per quello , che apparisce di un sonetto cavato dalla Vaticana cod. 3214. era emulo , e competitore di lui , contenendo una satira contro la sua rilassata vita . Fiorì circa il 1250. Il suo sonetto è stato cavato dalla Raccolta dell' Allacci .
Transcription Gap: pages 302-329 (not translated by DGR)
page: 330
Transcription Gap: beginning of page (not translated by DGR)
IX.
Note: Author: Bonaggiunta Urbiciani
Saver , che sente un picciolo fantino ,
Esser devria in signor , che son seguiti .
Schiva loco , ov' ello sta al dichino ,
E teme i colpi , i quali ha già sentiti .
Chi sì non fa , può perder lo dimino ,
E li seguaci trovasi periti :
Però muti voler chi non l' ha fino ,
E guardi a' tempi , che li son transiti .
Che pentimento non distorna il fatto :
10Meglio è volontà stringer , che languire ;
Chi contra face , ciò , ch' io dico , sente .
Lo saggio apprende pur senno dal matto :
Uom , ch' ha più possa , più dee ubidire :
Catel battuto fa leon temente .
X.
Note: Author: Bonaggiunta Urbiciani
Chi va cherendo , e lassa pace ,
Ragion è , che ne pata penitenza :
Chi non sa ben parlar , me' fa se tace ,
Non dica cosa altrui sia spiacenza .
Chi adasta lo vespajo , follia face ;
E chi riprende alcun senza fallenza
E' fra cent' anni si trova verace :
Chi ha invidia di se , d' altrui mal penza .
Se voi sapeste quel , ch' io so di voi ,
10Voi n' avereste gran doglienza al core ,
E non direste villania ad altrui .
page: 331
Sig. T t 2
Però ne priego ciascuna di voi ,
Se avete il mal , tenetelo nel core ;
Se nol volete udir , nol dite altrui .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 332-343 (not translated by DGR)
page: 344
VI.
Note: Author: Bonaggiunta Urbiciani
Gioja , nè ben non è senza conforto ,
Nè senza rallegranza ,
Nè rallegranza senza fino Amore .
Ragion è , chi venir vuole a bon porto
Della sua disianza ,
Che in amoranza metta lo suo core ;
Che per lo fiore spera l' uomo frutto ,
E per Amor ciò , ch' è desiderato .
Perchè l' Amore è dato ,
10A gioja e a conforto senza inganno .
Che se patisse inganno , fora strutto
Lo ben d' Amor , che tanto è conservato ;
Nè fora dis"iato ,
Se avesse men di gioja , che d' affanno .
Tant' è la gioi' , lo pregio , e la piacenza ,
Laond' esce l' onore ,
E lo valore , e 'l fino insegnamento
Chi nascon d' amorosa conoscenza ,
Che differenza Amore
20Non prende da verace compimento .
Ma fallimento fora ad acquistare ,
Senz' affannare , sì gran dilettanza ;
Che per la soverchianza
Vive in erranza quel , che s' umilía .
Chi gio' non dà , non può gioja acquistare ,
Nè bene amare chi non ha in se amanza ,
Nè compir la speranza
Chi non lassa di quel , che più disía .
Perchè sería fallire a dismisura
30Alla pintura andare
Chi può mirare la propria sustanza .
Che di bel giorno vist' ho notte scura
page: 345
Sig. X x
Contra natura fare ,
E traportare 'l bene in malenanza ;
Onde bastanza fora , Donna mia ,
Se cortesía mercede in voi trovasse ,
Che l' affanno passasse ,
E ritornasse in gioja , ed in piacere ;
Che troppo sofferir mi contraría ,
40Com' uom , ch' è in via per gir , che dimorasse
E 'nnanti non andasse ,
Nè ritornasse contra suo volere .
Volere aggio e speranza d' avanzare
Lo mio cominciamento
Per tal convento , ch' io non sia in piacere .
E ben volesse a rieto ritornare
Contra lo mio talento
Nè valimento n' aggia , nè podere .
Così mi fere l' Amor , che m' ha priso
50Del vostro viso gente e amoroso ,
Per cui vivo giojoso ,
E disioso sì , ch' io moro amando ;
E ciò , ch' io dico , nullo dir m' è avviso .
Sì m' ha conquiso , e fatto pauroso
L' Amore , ch' aggio ascoso
Più ch' io non oso dire a voi parlando .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 346-356 (not translated by DGR)
page: 357
Transcription Gap: beginning of page (not translated by DGR)
XIII.
Note: Author: Bonaggiunta Urbiciani
La mia amorosa mente ,
Quando voi , Bella , sente ,
Non può in altro pensare ,
Se non di voi piacente ;
Tanto siete avvenente ,
E d' amoroso affare .
Però , Bella , mi pare
Vedere così voi ,
Come fosse una gioi' ,
10Ch' ha nome somigliante ,
Che mi pare davante .
Pensieri e pensamento ,
E amoroso talento ,
M' adobla lo tormento .
E poi che m' addormento ,
Forte mi dispavento .
Risguardami la mente ,
E dicemi , indormente ?
Dolente , non dormire ;
20Levati , e va vedire ;
Che nullo amor s' acquista ,
Se non per dolce vista .
Risvegliomi infiammato ,
Che al sonno fui tentato
D' Amor , che mi sodduce .
E poi ch' io fui svegliato
Rivolsimi in quel lato
Là 'nde venía la vuce ,
E parvemi una luce ,
page: 358
30Che lucea quanto stella ;
La mia mente era quella ,
Ch' al sonno mi tentava
Di voi , Bella , ch' amava .
Perdui' ho lo dormire
Des"iando vedire ,
Bella , lo vostro viso .
Donqua posso ben dire ,
Che m' ha fatto infollire
Amor , che sì m' ha priso .
40E poi con dolce riso ,
Quando voi mi sguardate ,
Così m' alluminate .
Che mi torna in dolzore
Lo mal , ch' aggio d' Amore .
Così mi traje Amore
Lo spirito e lo core ,
Madonna , in voi amando ,
Sicchè lo mio sentore
Gli occhi miei di jore
50Mandino voi guardando .
Adonqua dico intando ,
Perchè lo dice Amore ,
Son quello , che lo core ,
Io che t'alluminai ,
Or dijendo e or m' hai .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 359-372 (not translated by DGR)
page: 373
Transcription Gap: beginning of page (not translated by DGR)
I.
Note: Author: Giacomo Pugliesi
Editorial Note (page ornament): The first letter of the poem is a cock-up initial.
Morte , perchè m' hai fatto sì gran guerra ,
Che m' hai tolta Madonna ; ond' io mi doglio ?
La fior delle bellezze mort' hai in terra ,
Perchè lo mondo n' è rimaso spoglio .
Villana morte , che non hai pietanza ,
Disparti pura amanza ,
Affini e dái cordoglio ;
Or la mia allegranza
Post' hai in gran tristanza ,
10Che m' hai tolto sollazzo e beninanza
Ch' aver soglio .
Solea aver sollazzo e gioco e riso
Più che null' altro cavalier che sia .
Document Title: Raccolta di Rime Antiche Toscane
Editor: Pietro Notarbartolo, duca di Villarosa
Date of publication: 1817
Printer: Giuseppe Assenzio
Volume: 1
The full Rossetti Archive record for this transcribed document is available.
page: [i]
Raccolta Di Rime Antiche Toscane.
Volume Primo .
Palermo .
Dalla Tipografia Di Giuseppe Assenzio .
1817
Transcription Gap: pages [ii]-108 (not translated by DGR)
page: 109
Note: Author: Pietro Notarbartolo, duca di Villarosa
Editorial Note (page ornament): The paragraph begins with a cock-up initial.
Fra Guittone fu Aretino , e fu figliuolo di Viva di Michele , il quale ne' suoi tempi fu Camarlingo del Comune d' Arezzo ; e particolarmente in quel tempo , nel quale Messer Marzucco Iscornigiano da Pisa , fu Assessore della Città d' Arezzo . Non si sa poi nulla di certo del suo cognome , perciocchè alla sua epoca , e più di cento anni da poi, non costumavasi in quella aggiungere i casati , bencheè nobili , al proprio nome , contentandosi del solo cognome dell' illustre lor Patria . E forse al tempo di Guittone comunemente non erano ancora nati i cognomi delle famiglie , e certamente non erano fissati , e stabiliti . Fu egli Religioso di quell' Ordine , che dicevasi de' Cavalieri , o Frati di S. Maria , ovvero di Nostra Donna , ed anche di Madonna : i quali per la loro splendida , e copiosa vita eran chiamati dal volgo Frati Godenti, e principalmente perchè erano immuni da ogni pubblico tributo , e gravezza . Ma il nostro Fra Guittone fu lontano da somigliante vivere licenzioso , anzi nelle sue lettere vivamente riprende i suoi compagni , e da per tutto sparge precetti di ottima morale cristiana . Era amante di solitudine , e di ritiro , e fondò in Firenze nel 1293. il Monistero degli Angioli dell' Ordine de' Camaldolesi . Nell' anno seguente si dovea dar cominciamento al Monistero , ma non potè Fra Guittone veder compiti i suoi desiderj , perciocchè morì nell' istesso anno , come si ricava dagli Annali Camaldolesi . Compose varj Sonetti , e Canzoni , e diverse altre Poesie , di cui
page: 110
parte si presentano ora , e parte sono inedite nella Vaticana al Cod. 3793. , ed in altre insigni Biblioteche : scrisse ancora molte Lettere Italiane , che sono state pubblicate in Roma nel 1745. dal dottissimo Monsignor Giovanni Bottari con molte erudite note , ed illustrazioni . Queste sono il più antico esempio di Lettere scritte nel nostro volgare linguaggio .
page: 111
I.
Note: Author: Fra Guittone D'Arezzo
Editorial Note (page ornament): Sonnet begins with a cock-up initial.
Donna del Cielo , glor"iosa Madre
Del buon Giesù , la cui sagrata morte ,
Per liberarci da le infernal porte ,
Tolse l' error del primo nostro padre ;
Risguarda Amor con saette aspre , e quadre
A che strazio n' adduce , ed a qual sorte :
Madre pietosa , a noi cara consorte ,
Ritra'ne dal seguir sue turbe , e squadre :
Infondi in me di quel divino Amore ,
10Che tira l' alma nostra al primo luoco ,
Sì , ch' io disciolga l' amoroso nodo :
Cotal rimedio ha questo aspro furore ;
Tale acqua suole spegner questo fuoco ;
Come d' asse si trae chiodo con chiodo.
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 112-233 (not translated by DGR)
page: 234
VII.
Viso mirabil , gola morganata ,
Non ho trovata tua par di bellezze ;
Al mondo non ne fu nessuna nata ,
Che somigliata fosse a tue fattezze .
Savere , e cortesia ti fu donata ;
Che n'ha furata , puoi dir l' hai tu avvezze ;
Dio oltre piacere t' ha formata ,
Ed innalzata , ed io n' aggio baldezze ,
Che son del tuo giardino pasturale ;
10E quanto vale a mia guisa si porta ,
E si disporta a tutto mio piacere .
In te , mia Donna , posa piacer tale ,
Che , quale uomo ad esso si apporta ,
Giammai non porta noja , nè spiacere .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 235-245 (not translated by DGR)
page: 246
XXXI.
Sì m' abbellío la vostra gran piacenza ,
Gentil mia Donna , al prim' ch' io l' avvisai ,
Ch' ogn' altra gioja adesso n' obbliai ,
E diemmi tutto in vostra canoscenza :
Poi vi fui dato , in cui tuttora agenza ,
Pregio , e valore , più che 'n Donna mai ,
Nè 'l mio coraggio non considerai
Mai , che gradir la vostra benvoglienza ;
Onde umil prego voi , viso giojoso ,
10Che non vi grevi , e non vi sia pesanza ,
S' io son di voi fedele , e amoroso .
Di più cherer son forte timoroso :
Ma doppio dono è , Donna , per usanza
Chi dà senza cherere al bisognoso .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 247-249 (not translated by DGR)
page: 250
Transcription Gap: top of page (not translated by DGR)
XL.
A Dante Alighieri.
Di ciò , che stato sei dimandatore
Guardando , ti rispondo brevemente ,
Amico mio , di poco canoscente
Mostrandoti del ver lo suo sentore .
Al tuo mistier così son parlatore ;
Se san ti truovi , e fermo della mente ,
Che lavi la tua collia largamente ,
Acciocchè stringa , e passi lo vapore ,
Lo qual ti fa favolegiar loquendo :
10E se gravato sei d' infertà rea ,
Sol ch' hai farneticato , sappie , intendo .
Così riscritto il mio parer ti rendo ;
Nè cangio mai d' esta sentenza mea ,
Finchè tua acqua al medico no' stendo .
Transcription Gap: pages 251-253 (not translated by DGR)
page: 254
XLVII.
A Diversi Compositori.
Provvedi , saggio , ad esta visione ;
E per mercè ne trai vera sentenza .
Dico : una Donna di bella fazzone ,
Di cui 'l mio cor gradir molto s' agenza ,
Mi fe d' una ghirlanda donagione ,
Verde , fronzuta , con bella accoglienza ;
Appresso mi trovai per vestigione
Camiscia di suo dosso a mia parvenza ;
Allor di tanto , amico , mi francai ,
10Che dolcemente presila abbracciare :
Non si contese , ma ridea la bella :
Così ridendo molto la basciai .
Del più non dico , che mi fe giurare :
E morta che mia madre era con ella .
Transcription Gap: pages 255-294 (not translated by DGR)
page: 295
Notizie Istoriche Di Alcuni Poeti ,
Che Fiorirono Verso Il MCCL
Note: Author: Pietro Notarbartolo, duca di Villarosa
Editorial Note (page ornament): Each paragraph of this section begins with a cock-up initial.
Amorozzo da Fiorenza fiorì nei primi tempi della Toscana Poesia , e dall' Editore Fiorentino è collocato nel 1250. Di lui favella il Redi nelle Annotazioni al sno Ditirambo, il quale conservava nelli suoi Mss. di Rime Antiche le Poesie di questo Rimatore , che credonsi oggidì smarriti . Nella Biblioteca Guadagni in un codice di Antichi Rimatori , che fu quello di Pier del Nero , ve ne sono dell' altre ; e quelle della presente Raccolta si trovano nelli Poeti del primo secolo della lingua Italiana . Fir. v. 2.
Arrigo Baldonasco è parimenti nella edizione Fiorentina testè rammentata , posto tra li Poeti , che fiorirono nel 1250. e dalla stessa sono tratte le Rime, che di lui si riproducono . Il Redi anche fa menzione di questo Rimatore .
Bacciarone di M. Bacone da Pisa viene allogato nell' anno 1250 dall' Editore Fiorentino , da cui sono cavate le presenti Rime , ed è rammentato parimenti dal Redi .
Mro. Bandino d' Arezzo è annoverato tra li Poeti Antichi e dal Redi nelle Annotazioni al Ditirambo è reputato del tempo di Fra Guittone d' Arezzo . Li sonetti, che vi sono di questo Rimatore , trovansi nella soprallegata Edizione Fiorentina.
page: 296
Betto Mettefuoco da Pisa , fiorì nel 1250. secondo l' Edizione Fiorentina , dalla quale sono cavate le poesie riprodotte in questa Raccolta .
Bonagiunta Urbicianni nacque in Lucca , ed esercito l' uffizio di notajo . Dante annoveralo fra li primi , che ben maneggiassero la rima volgare innanzi a lui. Visse al tempo di Ser Brunetto Latini , e fu grande amico dell' Alighieri . Crescimbeni giudica , che fiorisse circa il 1250. perciocchè scrisse un sonetto a Guido Guinizelli , il quale non passò certamente i sudetti anni . Nella Vaticana conservansi le sue rime al cod. 3213. Le Rime che si pubblicano sono state tolte dall' Edizione Fiorentina.
Dello Bianco da Bucarello è dall' Editore Fiorentino messo nel 1250. e dal medesimo si è cavato il sonetto di questo Antico Rimatore.
Dotto Reali da Lucca visse a' tempi di Fra Guittone , ed al tempo di Meo Abbracciavacca , a cui scrisse un sonetto in risposta . Dall' Edizione Fiorentina si sono tolte le poesie , che si danno a luce.
Dozzo ossia Deozzo , o Andreozzo Nori fiorì nel 1250. secondo l' Editore Fiorentino , e trovansi nelli suoi Poeti del primo secolo della lingua Italiana un sonetto di questo Rimatore .
page: 297
Sig. P p
Note: In the source text, “ Corbinelli” is hyphenated at the end of the page and continued on page 298.
Gallo , o sia Galleto da Pisa , che il Crescimbeni opina essere la stessa persona , e che fiorisse verso il 1250 , è da Dante annoverato fra li famosi Rimatori del primo secolo della Poesia . Le sue rime si trovano sparse nelle Biblioteche di Roma , e nella Strozziana di Firenze . Dall' Edizione Fiorentina si sono cavate le canzoni, che si danno di questo Rimatore .
Giacomo Pugliesi , Cavaliere e poeta antico , fu Pratese , e fiorì a' tempi di Fra Guittone cioè verso il 1250 , e dall' Edizione Fiorentina si sono tolte le sue rime .
Girolamo Terramagnino Pisano poetò volgarmente a' tempi di Fra Guittone , e perciò ponelo il Crescimbeni presso al 1250. Nelli Commentarj della Volgar Poesia del medesimo trovasi il sonetto doppio , che di questo Poeta si pubblica .
Guido Guinizelli uomo savio, eloquente , e buon rimatore nacque in Bologna , ed il Tiraboschi inclina a credere con il Quadrio , ch' egli fiorisse circa l' anno 1250. Fu il primo , che trattasse cose sottili , e filosofiche in versi : e talmente furono care a Dante le sue dolci , e leggiadre rime , che nominollo Padre suo , e di tutti gli altri suoi migliori . Nella Vaticana al cod. 3213. e 3214. si trovano Rime di questo Autore ; e quell , che ora si pubblicano , sono state tolte dalle Raccolte del Giunti, del Corbinelli ,
page: 298
dell' Allacci, e delli Poeti del primo secolo .
Il Conte di Santafiora crede il Crescimbeni , che fosse della nobilissima Casa Sforza , la quale anticamente possedea tale Contea, e che anche oggi giorno la possiede . L' Editore Fiorentino lo pone all' anno 1250. e dal medesimo si è tolto il sonetto , che si dà alla luce .
Lapo Gianni , ossia Giovanni Lapo fu notajo Fiorentino , fiorì circa il 1250. secondo il Bembo , Crescimbeni , ed altri fu reputato buon poeta , e annoverato tra li più culti di que' tempi ; fu anche de' primi , che aggiugnessero versi al giusto numero di quelli del sonetto , sì tra mezzo , che nel fine . Nella Strozziana di Firenze e nella Vaticana trovansi sue rime manuscritte . Quelle , che si pubblicano, sono tratte dalli Poeti del primo secolo .
Lotto di Ser Dato Pisano fu poeta antico , e collocato nel 1250. dall' Editore Fiorentino .
Masarello da Todi fu poeta antico , ed il Redi , che possedea sue rime , ne fa menzione nelle Annotazioni al Bacco in Toscana , annoverandolo con altri Rimatori del primo secolo . `E assegnato verso l' anno 1250. nell' Edizione Fiorentina .
page: 299
Sig. P p 2
Meo Abbracciavacca , o Braccio Vacca da Pistoja fu anch' esso uno di quelli , che fiorirono al tempo di Fra Guittone , cioè verso il 1250. Le sue rime non possono in alcun conto paragonarsi a quelle del Frate , ma nondimeno sono pregievoli per li sentimenti , e la facilità di spiegarli . Le poesie che si stampano di questo Poeta trovansi nell' Edizione Fiorentina , e nelle Lettere di Fra Guittone d' Arezzo pubblicate in Roma per opera di Monsignor Bottari .
Monte Andrea da Firenze fiorì secondo l' Editore Fiorentino nel 1250.
Natuccio Anquino fu Pisano , ed il Redi, appresso il quale si trovavano sue rime , ne fa menzione nelle Annotazioni al Ditirambo. L' Editore Fiorentino lo colloca nel 1250.
Nocco dei Cenni di Frediano da Pisa fu poeta antico ne' tempi di Dante , di lui favella il Redi, appresso il quale erano sue rime Mss. e particolarmente sonetti rinterzati : è posto nell' Edizione Fiorentina all'anno 1250.
Pannuccio del Bagno Pisano fiorì , secondo il Crescimbeni , ne' tempi di Fra Guittone , e fu non volgare poeta . Redi nelle Annotazioni al suo Ditirambo ne fa onorevole menzione , e dall' Edizione Fiorentina
page: 300
sono state tolte le poesie di questo Rimatore .
Pucciandone Martelli fiorì insieme con Fra Guittone d' Arezzo , il quale si trova , che gli scrisse una lettera ; perciò giudica il Crescimbeni , che fiorisse nel 1250. Il Trissino nella sua Poetica , ed il Redi nel suo Ditirambo parlano di lui , e dall' Edizione Fiorentina sono state prese le poesie , che di lui si pubblicano .
Rinaldo d' Aquino , luogo del Regno di Napoli , è messo dal Bembo tra li primi padri della Poesia Italiana , che vissero innanzi a Dante : il suo stile ha qualche cosa di più culto , e delicato , che non è tra li suoi coetanei , ma involto nella rozzezza de' suoi tempi . L' Editore Fiorentino , del quale sono tratte le poesie di questo poeta , crede , che fiorisse nel 1250.
Ruggieri d' Amici fiorì secondo l' Editore Fiorentino nel 1250.
Simbuono Giudice fiorì secondo l' Editore Fiorentino nel 1250. Il Redi possedeva sue rime , e ne parla nell' Annotazioni al Bacco in Toscana .
Saladino è posto dal Crescimbeni circa l' anno 1250. per la sua rozza , e poco graziosa maniera di poetare , quale allora professavano anco i più rino-
page: 301
mati . L' Editore Fiorentino delli Poeti del primo secolo della lingua Italiana , vi aggiunge la patria , chiamandolo Saladino da Pavia : dalla soprallegata opera sono state tratte le rime di questo Autore .
Ubaldo di Marco poeta antico fu amico di Fra Guittone , a cui scrisse un sonetto , e nell' Edizione Fiorentina è allocato all' anno 1250.
Ubertino fu d' Arezzo , ed ebbe il titolo di Giudice , perchè era Dottore . Costui fra li poeti del tempo di Fra Guittone non ebbe l' ultimo luogo , anzi per quello , che apparisce di un sonetto cavato dalla Vaticana cod. 3214. era emulo , e competitore di lui , contenendo una satira contro la sua rilassata vita . Fiorì circa il 1250. Il suo sonetto è stato cavato dalla Raccolta dell' Allacci .
Transcription Gap: pages 302-329 (not translated by DGR)
page: 330
Transcription Gap: beginning of page (not translated by DGR)
IX.
Note: Author: Bonaggiunta Urbiciani
Saver , che sente un picciolo fantino ,
Esser devria in signor , che son seguiti .
Schiva loco , ov' ello sta al dichino ,
E teme i colpi , i quali ha già sentiti .
Chi sì non fa , può perder lo dimino ,
E li seguaci trovasi periti :
Però muti voler chi non l' ha fino ,
E guardi a' tempi , che li son transiti .
Che pentimento non distorna il fatto :
10Meglio è volontà stringer , che languire ;
Chi contra face , ciò , ch' io dico , sente .
Lo saggio apprende pur senno dal matto :
Uom , ch' ha più possa , più dee ubidire :
Catel battuto fa leon temente .
X.
Note: Author: Bonaggiunta Urbiciani
Chi va cherendo , e lassa pace ,
Ragion è , che ne pata penitenza :
Chi non sa ben parlar , me' fa se tace ,
Non dica cosa altrui sia spiacenza .
Chi adasta lo vespajo , follia face ;
E chi riprende alcun senza fallenza
E' fra cent' anni si trova verace :
Chi ha invidia di se , d' altrui mal penza .
Se voi sapeste quel , ch' io so di voi ,
10Voi n' avereste gran doglienza al core ,
E non direste villania ad altrui .
page: 331
Sig. T t 2
Però ne priego ciascuna di voi ,
Se avete il mal , tenetelo nel core ;
Se nol volete udir , nol dite altrui .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 332-343 (not translated by DGR)
page: 344
VI.
Note: Author: Bonaggiunta Urbiciani
Gioja , nè ben non è senza conforto ,
Nè senza rallegranza ,
Nè rallegranza senza fino Amore .
Ragion è , chi venir vuole a bon porto
Della sua disianza ,
Che in amoranza metta lo suo core ;
Che per lo fiore spera l' uomo frutto ,
E per Amor ciò , ch' è desiderato .
Perchè l' Amore è dato ,
10A gioja e a conforto senza inganno .
Che se patisse inganno , fora strutto
Lo ben d' Amor , che tanto è conservato ;
Nè fora dis"iato ,
Se avesse men di gioja , che d' affanno .
Tant' è la gioi' , lo pregio , e la piacenza ,
Laond' esce l' onore ,
E lo valore , e 'l fino insegnamento
Chi nascon d' amorosa conoscenza ,
Che differenza Amore
20Non prende da verace compimento .
Ma fallimento fora ad acquistare ,
Senz' affannare , sì gran dilettanza ;
Che per la soverchianza
Vive in erranza quel , che s' umilía .
Chi gio' non dà , non può gioja acquistare ,
Nè bene amare chi non ha in se amanza ,
Nè compir la speranza
Chi non lassa di quel , che più disía .
Perchè sería fallire a dismisura
30Alla pintura andare
Chi può mirare la propria sustanza .
Che di bel giorno vist' ho notte scura
page: 345
Sig. X x
Contra natura fare ,
E traportare 'l bene in malenanza ;
Onde bastanza fora , Donna mia ,
Se cortesía mercede in voi trovasse ,
Che l' affanno passasse ,
E ritornasse in gioja , ed in piacere ;
Che troppo sofferir mi contraría ,
40Com' uom , ch' è in via per gir , che dimorasse
E 'nnanti non andasse ,
Nè ritornasse contra suo volere .
Volere aggio e speranza d' avanzare
Lo mio cominciamento
Per tal convento , ch' io non sia in piacere .
E ben volesse a rieto ritornare
Contra lo mio talento
Nè valimento n' aggia , nè podere .
Così mi fere l' Amor , che m' ha priso
50Del vostro viso gente e amoroso ,
Per cui vivo giojoso ,
E disioso sì , ch' io moro amando ;
E ciò , ch' io dico , nullo dir m' è avviso .
Sì m' ha conquiso , e fatto pauroso
L' Amore , ch' aggio ascoso
Più ch' io non oso dire a voi parlando .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 346-356 (not translated by DGR)
page: 357
Transcription Gap: beginning of page (not translated by DGR)
XIII.
Note: Author: Bonaggiunta Urbiciani
La mia amorosa mente ,
Quando voi , Bella , sente ,
Non può in altro pensare ,
Se non di voi piacente ;
Tanto siete avvenente ,
E d' amoroso affare .
Però , Bella , mi pare
Vedere così voi ,
Come fosse una gioi' ,
10Ch' ha nome somigliante ,
Che mi pare davante .
Pensieri e pensamento ,
E amoroso talento ,
M' adobla lo tormento .
E poi che m' addormento ,
Forte mi dispavento .
Risguardami la mente ,
E dicemi , indormente ?
Dolente , non dormire ;
20Levati , e va vedire ;
Che nullo amor s' acquista ,
Se non per dolce vista .
Risvegliomi infiammato ,
Che al sonno fui tentato
D' Amor , che mi sodduce .
E poi ch' io fui svegliato
Rivolsimi in quel lato
Là 'nde venía la vuce ,
E parvemi una luce ,
page: 358
30Che lucea quanto stella ;
La mia mente era quella ,
Ch' al sonno mi tentava
Di voi , Bella , ch' amava .
Perdui' ho lo dormire
Des"iando vedire ,
Bella , lo vostro viso .
Donqua posso ben dire ,
Che m' ha fatto infollire
Amor , che sì m' ha priso .
40E poi con dolce riso ,
Quando voi mi sguardate ,
Così m' alluminate .
Che mi torna in dolzore
Lo mal , ch' aggio d' Amore .
Così mi traje Amore
Lo spirito e lo core ,
Madonna , in voi amando ,
Sicchè lo mio sentore
Gli occhi miei di jore
50Mandino voi guardando .
Adonqua dico intando ,
Perchè lo dice Amore ,
Son quello , che lo core ,
Io che t'alluminai ,
Or dijendo e or m' hai .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 359-372 (not translated by DGR)
page: 373
Transcription Gap: beginning of page (not translated by DGR)
I.
Note: Author: Giacomo Pugliesi
Editorial Note (page ornament): The first letter of the poem is a cock-up initial.
Morte , perchè m' hai fatto sì gran guerra ,
Che m' hai tolta Madonna ; ond' io mi doglio ?
La fior delle bellezze mort' hai in terra ,
Perchè lo mondo n' è rimaso spoglio .
Villana morte , che non hai pietanza ,
Disparti pura amanza ,
Affini e dái cordoglio ;
Or la mia allegranza
Post' hai in gran tristanza ,
10Che m' hai tolto sollazzo e beninanza
Ch' aver soglio .
Solea aver sollazzo e gioco e riso
Più che null' altro cavalier che sia .
上一篇:画配诗:七律o赞画家大姐商艳霞 下一篇:fashion website2
相关资讯
- 07-01· 北凉国的那些事(组诗)
- 07-01· 《乱世佛音》 第七章 巨变
- 07-01· 南匈奴始末(3)
- 06-30· 流浪在波希米尼亚
- 06-30· 希尼亚从大洋西岸放飞新
- 06-28· 瑪利亞之城 - 家庭日 "光
- 06-28· 至青年营弟兄姐妹的一封
- 06-26· 《三国群英大富翁》追忆
- 06-24· 东莞血汗工厂实录(281:沙田
- 06-22· 第一次看戏
最新资讯
- 06-22· 经典复刻,独一无二:试
- 06-22· 蓝旗营教学中心9月份盛大
- 06-22· 品牌折扣女装嫣然品牌折
- 06-21· IQVopdnkvdz 1100
- 06-21· kriyoylto8fyds'p;tyijyfuifiogoi
- 06-21· 巴黎春天缤纷圣诞 喜迎新
- 06-21· 晒JS宝宝贝贝些 咯
- 06-21· 司马氏的谥法和葬仪
- 06-21· [转载]司马氏的谥法和葬仪
- 06-21· 闲来蓟县看秋山