Qualcuno ha detto: "Piazza di Spagna la pi capricciosa delle piazze romane." Certamente una delle pi raccontate; Gabriele d'Annunzio la scopre quando arriva a Roma per la prima volta: "Tutta al sole, come un rosaio/ la gran piazza aulisce in fiore". Inventa per Andrea Sperelli, l'eroe del suo romanzo Il piacere, una abitazione da queste parti. A due passi, in via delle Carrozze, stava Giacomo Leopardi: ma la sua favorita, come scrive all sorella Paolina, piazza del Popolo. A destra della scalinata, 137 gradini che portano a Trinit dei Monti, soggiornava Shelley, il grande poeta inglese, e c' ancora la stanzetta che alloggi John Keats, che amava passeggiare al Pincio.

　　Ogni palazzo e ogni strada qui attorno, ha un riferimento con l'arte o con la letteratura. Alfieri abit alla locanda del Sartore, Casanova fu segretario all'ambasciata spagnola, Liszt scendeva all'albergo Alibert e alla trattotia della Barcaccia, in via Condotti, prendevano i pasti studiosi come Winckelmann, il grande archeologo e critico d'arte tedesco. C'era il Caff degli Inglesi, molto frequentato dagli stranieri, e c' sempre la sala da t Babington, riservata, tranquilla, dove tutti parlano e nessuno grida.

　　La scalinata fu ideata dal cardinal Mazzarino, e costruita con soldi francesi, e la piazza prese il nome dagli spagnoli, che avevano nella zona la loro rappresentanza diplomatica presso il Vaticano.

　　C' chi la considera una delle pi belle piazze del mondo; di sicuro, lo scenario magnifico. Qui sboccano alcune strade classiche: come l'aristocratica via Condotti, fiancheggiata da palazzetti e negozi eleganti, o via del Babuino. E qui arrivano fatalmente i viaggiatori stranieri: richiamati anche dai trionfi di azalee a maggio, o dall'infiorata che l'8 dicembre onora la colonna dell'Immacolata Concezione.

　　Nell'Ottocento, sui pianerottoli della scalinata popolani e ciociare ballavano per il divertimento dei forestieri; e le belle ragazze di Anticoli Corrado, o di Olevano, che si offrivano come modelle ai pittori, cercavano di appioppare ai passanti mazzolini di violette, garofani o rose, un commercio che oggi affidato alle bancarelle.

　　Adesso la piazza e gli scalini sono invasi dagli "hippies-artigiani" che esibiscono la loro merce: collanine, crocefissi, anelli, braccialetti, segni dello zodiaco fatti ingegnosamente con chiodi, filo di ferro, perline. Ma ancora oggi, come diceva d'Annunzio, "tutta la sovrana bellezza di Roma raccolta in questo spazio". C' ancora il Caff Greco, ai cui tavolini sedevano Goethe, Gogol', Wagner, fino a De' chirico, che viveva in un appartamento con le finestre sulla piazza, come Corrado Alvaro, uno degli scrittori da me pi amato, e ci sono ancora le botteghe degli antiquari, quelle degli arredatori, le sartorie di moda, le gallerie d'arte.

　　Solo di notte per , si sente lo scroscio dell'acqua della fontana della Barcaccia, che di giorno sopraffatta dal frastuono. Perch con il dopoguerra molte cose sono cambiate: oggi il quartiere invaso da gente che arriva da fuori e dagli altri quartieri; un tempo, ha osservato un vecchio che vi trascorse la giovinezza, " si viveva in piazza di Spagna, oggi ci si passa". Ma forse anche in questo adeguarsi sta il richiamo di Roma, "una madre" ha detto Federico Fellini "che non ti chiede nulla e non si aspetta niente".

　　Enzo Biagi, "Roma"

　　有人说，西班牙广场是罗马众广场中最独特的一个。的确，它屡屡被提及。加布里埃尔